Obbligo di verificare contabilità e bilanci per i nuovi nominati:
La Corte di cassazione, sezione III penale, con la sentenza 39230 depositata il 29 agosto 2018 ha sancito un importante principio secondo il quale “il nuovo amministratore risponde del reato di omessa dichiarazione anche per gli anni nei quali il legale rappresentante era diverso".
Secondo la Cassazione, l’amministratore che subentra nella carica ha l’onere di verificare la contabilità, i bilanci e le ultime dichiarazioni dei redditi, trattandosi infatti "di una violazione facilmente riscontrabile al momento di assunzione dell’incarico”. Ove non ottemperasse, il nuovo nominato non solo sarà chiamato a rispondere del reato del mancato versamento di imposte in precedenza non versate, ma anche del reato di omessa presentazione della dichiarazione.
Nel momento in cui si assume la rappresentanza legale di una società di capitali, è quindi indispensabile che venga posta in essere un’attività ricognitiva finalizzata a rilevare almeno le più evidenti anomalie contabili e fiscali in modo da evitare, in futuro, contestazioni sull’operato altrui. La Cassazione, in proposito, ha ritenuto necessario tali controlli in particolar modo per i reati per i quali con un minimo di diligenza, il subentrante sia in condizione di poter facilmente verificare la sussistenza di violazioni. La decisione impone, in sostanza, che il nuovo amministratore prima di assumere l’incarico verifichi le violazioni fiscali commesse in precedenza. In tale contesto, potrebbe rivelarsi particolarmente utile il ravvedimento operoso anche per i benefici sotto il profilo penale.