E’ tassato il mero collezionismo?
In base alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Firenze (sezione 31, sentenza 826/31/16), il collezionista può svolgere la generica attività di vendita di beni senza essere soggetto ad adempimenti, a patto che manchino i requisiti di abitualità, professionalità e organizzazione.
Nel particolare settore del collezionismo e del baratto, la cessione di macchine fotografiche da collezione, quadri, opere d’arte, mobili e oggetti d’antiquariato, gioielli antichi, auto d’epoca, francobolli da collezione, libri antichi ecc., la linea di confine con il "mercante d’arte" è rappresentata dalla sussistenza o meno dei requisiti della commercialità. La veste di collezionista è quindi confermata fino a quando l’attività non assume la caratteristiche di impresa, quando cioè viene realizzata in via professionale e abituale, con regolarità, sistematicità e ripetitività.
Il mero collezionista che nel tempo libero vende quadri, mobili, macchine fotografiche usate, vecchi francobolli ecc., è escluso quindi dagli adempimenti fiscali e non è soggetto a tassazione fino a quando ciò non sia fatto in modo abituale e professionale.